La stima dei rischi può esser condotta attraverso semplici metodi qualitativi, ma anche con metodi quantitativi particolarmente dettagliati. In generale, non esiste una modalità unica, ma la scelta dell’approccio da seguire è spesso frutto di un orientamento “culturale”. In linea generale, i metodi per la stima dei rischi possono essere classificati in: matrici di rischio; grafici di rischio; punteggi numerici; quantificazione; metodi ibridi.
Valutazione del rischio macchine
Il Gruppo SEF, in ambito Direttiva Macchine (2006/42/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 17/2010), offre i seguenti servizi:
- Analisi di conformità normativa di macchine e attrezzature di lavoro
- Valutazione dei rischi relativi all’uso di macchine o di impianti complessi
- Stesura di manuali di istruzioni per l’uso, dichiarazioni CE di conformità e composizione del fascicolo tecnico della macchina
- Assistenza tecnica per l’adeguamento di macchine ed attrezzature di lavoro in uso e per la commercializzazione di macchine usate o modificate
- Assistenza per l’individuazione delle necessarie normative tecniche di riferimento
- Supporto tecnico per il conseguimento della marcatura CE di macchine o di impianti complessi formati da più macchine
- Analisi acustiche sulle macchine
Le attività di cui sopra, vengono svolte dopo l’effettuazione di attenti interventi tecnici sulle macchine stesse, al fine di eliminare i pericoli e ridurre al più basso livello fattibile i rischi. Le scelte da adottare non devono influenzare negativamente le condizioni di lavoro dell’operatore o l’usabilità della macchina così come non possono e non devono nemmeno gravare eccessivamente sui costi di utilizzo di tale macchina.
Altri servizi che vengono offerti da parte del Gruppo SEF:
DIRETTIVA PED (97/23/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 93)
- Stesura della documentazione tecnica dell’impianto.
- Redazione del manuale d’uso e manutenzione e del fascicolo tecnico.
- Supporto tecnico per la certificazione degli impianti in classe II, III, IV da parte di un Organismo Notificato.
- Realizzazione del catalogo delle parti di ricambio.
- Predisposizione del piano di fabbricazione e controllo.
La stima dei rischi può esser condotta attraverso semplici metodi qualitativi, ma anche con metodi quantitativi particolarmente dettagliati.
In generale, non esiste una modalità unica, ma la scelta dell’approccio da seguire è spesso frutto di un orientamento “culturale”. In linea generale, i metodi per la stima dei rischi possono essere classificati in: matrici di rischio; grafici di rischio; punteggi numerici; quantificazione; metodi ibridi.
DIRETTIVA ATEX (99/92/CE e ATEX 94/9/CE recepita in Italia dal DPR 126 del 23/3/1998)
- assistenza per la classificazione delle aree pericolo di esplosione;
- verifica di conformità degli adempimenti burocratici, dei luoghi di lavoro, degli impianti e delle attrezzature alle disposizioni relative ai luoghi con pericolo di esplosione;
- predisposizione di relazione tecnica con indicazioni per l’adozione delle misure tecniche e organizzative;
- valutazione dei rischi di esplosione;
- stesura del documento sulla protezione contro le esplosioni;
- redazione delle procedure in caso di emergenza;
- supporto alla certificazione CE di tipo e di prodotto;
- redazione del fascicolo tecnico.
Per ulteriori informazioni non esitare a contattarci, i nostri tecnici sono a completa disposizione per una valutazione del rischio macchine nella vostra azienda.
Forse non sapete che...
L’attività di verifica di una macchina o il processo di identificazione dei pericoli della stessa, viene svolta utilizzando due metodologie simili ma differenti:
Metodo deduttivo (top-down):
parte dalle possibili conseguenze (ad esempio, schiacciamento, taglio ecc.) e stabilisce se e cosa può causare un danno (andando a ritroso dall’evento pericoloso, alla situazione pericolosa e quindi al pericolo stesso). Ogni possibile conseguenza è applicata a ogni fase del ciclo di vita della macchina e a ogni sua parte o funzione e/o ogni operazione svolta su di essa;
Metodo induttivo (bottom-up):
parte dall’elenco dei pericoli e identifica le possibili circostanze in cui tali situazioni possono causare un danno. Un simile approccio può essere più comprensivo e scrupoloso rispetto ai metodi deduttivi, ma può anche richiedere un maggiore sforzo e tempo per essere completato.